Ode agli albori della medicina, genialità oscura come motore della scoperta e ritmo serrato di confronto con le paure dell’essere umano nei confronti del diverso, dell’orrido e del non convenzionale nell’ultimo libro di Guillermo Arriaga, uscito nel febbraio 2023
NO SPOILER!
Già letto e credo che lo stiano traducendo in italiano in questo momento e comunque non racconterei mai la trama di un libro appena uscito. Ma cominciamo dall’inizio. Ammetto che è stato il lontano ricordo di un film imponente come Amores perros (regia di Alejandro González Iñarritu, uscito nel 2000) a spingermi alla mia libreria favorita, No Llegiu, nel quartiere Poblenou di Barcellona (Spagna) ai primi di Marzo 2023 per assistere alla presentazione dell’ultimo libro di Guillermo Arriaga. Dovessi elencare tutte le opere di questo scrittore, sceneggiatore e regista, il post diventerebbe enorme, per cui rimando senz’altro a Wikipedia per un veloce ripasso.
È stato un incontro memorabile in cui i fortunati partecipanti hanno avuto la possibilità di stare a tu per tu con l’autore di best sellers e copioni recitati da Sean Penn, Naomi Watts, Benicio del Toro, Charlize Theron. Ma non eravamo lì per parlare delle star. Per me era molto più interessante carpire come fossero i meccanismi che spingono a scrivere e come fosse uno scrittore che riesce ad avventurarsi fino ai confini delle fobie e del tormento riuscendo a far uscire quasi indenne il lettore (o lo spettatore). E in effetti l’autore ha ripercorso agilmente l’ambiente in cui è cresciuto, ha accennato a un terribile incidente che ne avrebbe incurvato lo spirito verso lo scherzo sul confine vita-morte, ha parlato delle cose che lo appassionano -tra di esse la medicina, fulcro di Extrañas– e si è descritto come fanatico capace di scrivere anche mentre viaggia in taxi, costretto dagli editori a tagliar via pagine e pagine partorite da una mente inquieta, “eccessivamente prolifica” che segue il suo cammino imperterrita, dimentica del mondo. Di questi tempi si usa troppo spesso la parola ispirazione, però ammetto che quello fu un momento in cui sentii una spontanea fratellanza. Aneddoti professionali (e divertenti) a parte, un dettaglio che mi ha colpito in particolare è stata la scelta di aderire linguisticamente agli usi dell’epoca in cui è ambientato il romanzo, eludendo totalmente l’uso del “que” (in italiano “che”) e di tutti i suoi composti come poiché, perché, ecc. Per cui in 489 pagine dell’edizione spagnola non ne troviamo effettivamente neppure una traccia.
La storia è ambientata nell’Inghilterra del 1781, agli albori della medicina, quando i primi farmacisti e medici spesso sperimentavano coraggiosamente su sé stessi le cure. William Burton, rampollo di famiglia nobile e ricchissima rimane sconvolto dalla visione di un giovane deforme, trattato alla stregua di un animale da cortile, e si propone di diventare medico per guarire gli esseri che la società considera mostri. A spingerlo è un profondo senso dell’umana compassione che ha la capacità di far sopportare al lettore anche le immagini più dure da digerire. In William Burton brillano la luce dell’Illuminismo, dell’amore per la scienza e un approccio ai fatti della vita pragmatico e passionale che ne fanno un prototipo della mentalità progressista “universale” in termini di epoca di appartenenza. Il ritmo serrato con cui si avvicendano passioni, tradimenti, amicizie, amori, scoperte, esperimenti, incidenti, morti, viaggi, impedisce al lettore di trovare il punto giusto per sospendere la lettura per dormire o andare a lavorare.
Leggere Extrañas è stato un po’ come uscire con un nuovo amore, quando ci si mettono tre ore a salutarsi e ci si raccontano pezzi di vita stando in piedi sulla soglia di casa. Poi il tempo passa e il nuovo amore deve partire e più la data si avvicina, più si diventa illogici, arrivando persino a coprire con la mano la parola FINE alla pagina 490, come se fosse possibile eludere l’inevitabile momento. Ma chi ama è illogico per definizione, per cui si resta con l’intima certezza che quel che si è amato certamente tornerà. (n.z.b.)
Foto di copertina, foto della copertina dell’edizione spagnola, ALFAGUARA
Testi: Nadia Zamboni Battiston
Extrañas, Guillermo Arriaga, ed. ALFAGUARA, febbraio 2023
Illustrazione di copertina del libro, dipinto intitolato “El gran oso” (Il grande orso) di Guillermo Lorca

Mi sono persino avventurata a farmi firmare il libro!
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