C’è un personaggio in Spagna che dalle cronache rosa delle riviste della parrucchiera è balzato, come una pallina da biliardino intenzionata a entrare in porta, nelle cronache giudiziarie. Trattasi di un omone monoblocco, forse reduce da un’interruzione della catena del freddo alimentare ma che conserva l’aspetto di un pupazzone di marzapane congelato. Costui, nel momento clou dello scandalo, ha sfidato con aplomb ereditato dalla pratica della pallamano, il clamore popolare, percorrendo una viuzza in pieno centro cittadino che conduce diritta diritta al tribunale, dove è stato felicemente promosso al grado di imputato in un processo per appropriazione indebita di fondi. Con impressione impietrita, adombrata da qualche sfumatura di grigio a ogni nuovo capo di imputazione, questo cavaliere di ghiaccio sta mandando in gloria tutto il faticoso lavoro di riscossione di simpatie che la casa reale porta avanti ormai sempre più a fatica (e che fa sempre più acqua da tutte le parti tra cadute del re ai piedi dell’elefante e bimbi che si sparano sui piedi). Hai voglia a scodellare pargoli, a fotografarti con i neonati di panda in braccio, a rifarti il naso se poi ci si intascano i soldi di una società non a scopo di lucro. Tanto è micidiale l’azione del nostro, da contaminare l’infanta moglie sua, i suoi infantini e la famiglia tutta. Si sono dovute passare al photoshop svariate foto di famiglia per epurarle dallo scomodo personaggio ed egli, ramingo in compagnia della sua infanta, tenta ora di vendere una proprietà dal valore impossibile e di cui non gliene frega apparentemente niente a nessuno dei riccastri che potrebbero permettersela, per pagarsi la cauzione. L’ultima di oggi riporta che nelle mail, facendo una traduzione, si firmava come “il duca im…palma…to“. Capito che sense of humor? Da scompisciarsi. Certo è stato a un passo dall’azzeccarne una, ossia dall’auto-definirsi, il duca “im-pala-to”, ma si tratta di sofismi di livello troppo avanzato. Un fatto curioso e quasi commovente è che la sua infanta non l’ha ancora abbandonato al suo destino e che entrambi rivelano la stessa trama in duplice copia di rughe a intessere i loro volti. Purtroppo l’epilogo non sarà quello che ci aspetteremmo per i comuni mortali… Con l’attuale andazzo nei casi di corruzione, costui è destinato a finire i suoi giorni meditando silenziosamente di fronte al caminetto, socchiudendo di tanto in tanto gli occhi e chiedendosi perché se la siano presa tanto con lui, visto che ha fatto semplicemente quel che fan tutti. Noi cittadini, dal canto nostro, avremo di che intrattenerci con l’eterna domanda: “Ma figlio malnato, già vivi a ufo della collettività solo perché ti sei impalmato (e non impalato) l’infanta, già puoi permetterti di non fare una beata minchia tutto il giorno se vuoi, avevi proprio bisogno di intascare le mazzette?”. Scopriamo quindi che anche i potenti apparentemente più ibernati non sono immuni da quel sottobosco di presunzione e arroganza che fa pensare che tutto sia permesso perché tanto la “giustizia” è fatta solo per i poveracci che prendono le multe,

o che rubano nei supermercati. (n.z.b.)