La caduta del padiglione rosso, meglio ripassare fisica

Imperversano le guerre stettali in tutto il pianeta. Siamo oggi sul fronte viennese, immerso nell’ostinata e benefica celebrazione del ballo delle debuttanti. Dopo i fasti della Rubina (vedasi “La bella lavanderina di Puttenburgo“) ecco che quest’anno, forte di tatuaggio da galeotto sulle affusolate braccia, tocca all’Elisabetta nazionale fare da madrina del ballo e di conseguenza spupazzarsi il patron Lugner dalla guancia rubizza. Forse non scevra da qualche palpatina dietro le quinte, giusto per sondare, la suddetta non può certamente esimersi dalla caparbietà miliardaria e ottuagenaria in apertura delle danze. Strattonata con insospettabile forza, la nostra fa buon viso a cattivo gioco e  tale è l’impeto della piroetta che la fragile difesa dell’onore della fanciulla, costituita da una posticciosissima struttura di colore rosso, viene  letteralmente divelta dalle mammelle proiettate dalla forza centrifuga impressa dalle ottuagenarie e teutoniche membra del Lugner. Secondo le leggi della fisica, una mammella sottoposta a compressione sviluppa svariate atmosfere e nel momento della rimozione della barriera di contenimento, la pressione implicita scaglia il corpo verso l’alto; successivamente avviene la ricaduta, assai drastica, con forza eguale e contraria, seguita da vari movimenti di assestamento provocati dall’inerzia. Insomma la tetta ballonzola indecorosamente. La nostra, ritrovatasi le telecamere fino in gola, atterrita dapprima e ingrugnata poi, trascorre la serata a sorridere, a reggere l’ingrato padiglione e ad ammiccare ai giornalisti. Il Lugner, dal canto suo, appare assai tranquillo e avvezzo anche alle situazioni più sconcertanti.

tetta canalis

Quello che una volta sarebbe stato catalogato come incidente tipico di una dama incapace di indossare un vestito a tutti gli effetti al di sopra delle sue possibilità, oggi è catalogato come un “simpatico incidente” a cui anche le più onorevoli testate non possono non dedicare un occhiello in prima pagina. Noi diciamo invece, grazie Eli, con la caduta del padiglione rosso hai dato prestigio alla serata la quale, ricordiamolo, ha per scopo ultimo la beneficenza e tu, con le tue grazie, ne hai certamente fatta tanta a tutti quelli che in vita loro certe cose possono solo sognarsele.   (n.z.b.)

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