Scontro di civiltà alla fiera di Dubai. Pensando di fare cosa gradita, i geni markettari di casa nostra assoldano due prosperose fanciulle scopo hostess in modo che la scritta aziendale, poggiante sulla debita protuberanza, risalti meglio. Gli sceicchi in sé e per sé avrebbero anche gradito, ma ecco che il Signor Fondamentalismo, quello che non perde occasione per sottolineare le offese alla decenza, pare sia arrivato a vere e proprie minacce. Si dice che alla ditta in questione non osino neppure timbrare il cartellino alla mattina per paura che cecchini nascosti dell’Isis scambino il rumore per la scarica di una mitraglietta e attacchino indiscriminatamente. Lasciamo per un momento da parte il Signor Fondamentalismo, di cui tutti, fors’anche i più distratti (tranne i suddetti markettari apparentemente), conoscono manie e comportamenti, e dedichiamoci invece ai fatti di casa nostra.
Mi riferisco agli auto-definitisi geni che con una subitanea virata della loro intelligenza ritengono che la presenza dei soliti animaletti esotici da fiera funga da irresistibile calamita verso lo stand. Sicuramente tale intuizione è stata partorita dopo notti insonni, in effetti nessuno ci aveva mai pensato prima! I signori in questione oggi si trastullano vicendevolmente dichiarando che la loro campagna di marketing ha riscosso un successo superiore alle loro aspettative. E me li vedo, occhialuti per vezzo, forse panzuti o forse palestrati, con aria di sufficienza verso il resto dell’umanità, a sentirsi talmente onnipotenti da poter travalicare anche la più ovvia delle barriere culturali. Eccoli mandare in trincea due giovinotte forse con una già lunga storia di disoccupazione alle spalle, lusingate dal viaggio a Dubai, dalla cospicua mancia (speriamo per loro) e forse anche dalla speranza di finire su qualche copertina. Le aspettative di popolarità delle due ninfe in qualche modo sono state soddisfatte: le vediamo svettanti accanto a sceicchi, camionisti e business man globali in un’umiliante gara di circonferenze e con boccuccia protesa verso un ipotetico bacio, o come il volgo usa dire “a culo di gallina“. Dal canto loro i markettari oggi strillano come suini inseguiti dallo scuoiatore.
Qui lo scontro di civiltà in verità ha fine. Le discusse tette delle due signorine, foriere di conflitti epocali, sono in ogni caso un problema: per il Signor Fondamentalismo sono indecenti per default, per il fatto stesso di esistere ed alludere. Per i markettari e il resto del mondo occidentale sono la linea di confine del mondo: il “vero” mondo, quello degli uomini, il punto di vista prospettico per eccellenza, quello che nell’usare il “tu” presuppone sempre che il lettore sia maschio, quello che quando va alle fiere si sente tanto importante ha bisogno di posare gli occhi su di un harem di protuberanze per placare la propria sete di dominio e immaginarsi in straordinarie imprese sessuali nel dopo-fiera. Pertanto il conflitto non è tra Oriente e Occidente, il conflitto è sempre e comunque tra tette-avente o esentette. La tette-avente in ogni caso ci rimette, soprattutto se regge il gioco di chi la compra e chi la vende come carne da stand. (nzb)
Photo by Daniel Cheung