Capitalizzare l’idiozia e camparci per anni

Elenco delle buone pratiche per guadagnare soldi senza saper fare sostanzialmente un cazzo:

1) Creare un concorso di niente, mettere le telecamere anche nel cesso, far vincere qualcuno, seviziare i concorrenti e spremer loro fino all’ultima lacrimuccia, squartare il vincitore e darlo in pasto agli spettatori in confezione liofilizzata (ma senza che avvenga l’inflazione da reliquia come nel noto caso del santo di Padova).

2) Mettere in fila una teoria di culi femminili, far votare il migliore, togliere la titolarità del culo alla proprietaria del corpo su cui detto culo è situato e brevettarlo. Fomentare in tutti i modi la partecipazione dei cittadini alla celebrazione del suddetto culo (indifferenza non ammessa). Valutare la possibilità di sfruttare il proselitismo effettuato per creare una corrente di opinione. Il culo vincitore è riconoscibile dalla coroncina, non si può sbagliare. Dopo l’uso, il culo verrà custodito in una pratica teca, atta alla contemplazione.

3) Farsi un amico di quelli che contano, comprarsi un paio di titoli di studio, mettersi proni, ingerire qualsiasi pietanza e attendere. Prima o poi la promozione sul campo, la scarcerazione, la nomina a consulente, l’appalto o quel che più ti piace, ti arriva.

4) Nascere in una famiglia potente e quindi essere l’amico di quello di prima (punto 3). Farsene un baffo di leggi e leggine, elargire sorrisi e barzellette che fanno sempre bene allo spirito. Ogni volta che si viene pubblicamente criticati per aver detto una cazzata, fare in modo di spararne una ancora più grossa. In questo modo lo sciame giornalistico sarà sempre indaffarato a fomentare l’incredulità dei lettori e verrà neutralizzata la possibilità di approfondimento di qualsiasi argomento.

5) Metti in fila undici bipedi di sesso maschile e molla un pallone. Basterebbe anche così, ma se vuoi, puoi pagare i tuoi giornalisti scagnozzi perché documentino qualsiasi cigolio di tendine, ogni tiramento del deltoide, i pensieri non ancora formulati di uno qualsiasi dei suddetti bipedi. I tuoi scagnozzi possono anche, su necessità, suonare i tamburi di battaglia e dissotterrare l’ascia di guerra prima di ogni partita in modo da fomentare l’idea che il tuo avversario sia il nemico colpevole di tutti i mali della società.

6) Se sei quello del punto 4, puoi anche comprarti gli undici bipedi e sguinzagliare tua figlia, la Leonessa2 di Terra (perché la Leonessa1 è Marina) perché faccia la presidentessa e tiri su un casino che mette in agitazione fino all’ultimo tifoso (distogliendolo dalla pericolosa pratica del pensiero).

7) Scendere in campo senza essere uno degli undici bipedi.

Il manualetto non è ancora completo; queste semplici norme, tuttavia, dovrebbero già mettere il fruitore in grado di iniziare un lungo percorso verso la fama e la ricchezza. Ci si riserva di apportare modifiche senza previo avviso (tanto, comunque, a decidere tutto sono sempre i soliti tre o quattro). (n.z.b.)

Photo by Jakob Owens

Un pensiero su “Capitalizzare l’idiozia e camparci per anni

  1. Suggerimento per completare il manuale: se sei tanto ganzo da riuscire a mettere insieme e praticare contemporaneamente i punti da 1 a 7 passi di livello e accedi di diritto alla carriera di statista,ma non uno qualsiasi, uno di quelli che per almeno cinque lustri riuscirà, ovviamente senza fare un cazzo, a mandare in rovina un paese salvandosi peraltro da qualsiasi condanna, morale, civile e perfino penale con tre gradi di giudizio.

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