Il diario della prigionia delle idee di Ahmet Altan
Moltissimi anni fa vidi uno spettacolo teatrale di un gruppo di Ravenna, che portava il sottotitolo di nessuno può colpire l’ombra e oggi, leggendo il libro di Ahmet Altan, queste parole non hanno fatto altro che ronzarmi in testa.
Se non si trattasse delle descrizione dell’agonia della libertà, mi limiterei a dire che la lettura dei saggi brevi di Ahmet Altan riuniti in Non rivedrò più il mondo è un’esperienza di lusso che illumina persino il passaggio negli inferi. La degustazione della lettura dei saggi è accompagnata da un certo retrogusto amaro, in cui è impossibile scindere la storia dell’uomo dalla vicenda dello scrittore, nonostante l’autore-protagonista riesca quasi a stemperare la giustificabile indignazione del lettore trascinandolo con un certo vigore verso l’intoccabile universo delle idee.
L’uomo di questa storia vive un’ingiustizia suprema, sotto forma di una condanna già formulata che non…
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